Sono un illustratore medico-scientifico e certe volte mi sento un po' come Gerald Durrell, il biologo-naturalista-scrittore per intenderci; la mia famiglia, affollata da persone più o meno caricaturali, ha dovuto condividere la sua esistenza con ospiti più o meno domestici, stravaganti e invadenti. La natura, vissuta con estrema semplicità di adolescente, è stata il mio libro di scuola su cui osservare, studiare e naturalmente, con la felicità dei miei familiari, da collezionare. Ed anche loro, gli umani, erano fonte di continui spunti per le mie indagini di giovane disegnatore naturalista. A cominciare da quella che è stata il riferimento per me più importante, la vecchia "zia" che stava intere giornate a cucinare, coltivare l'orto e fare la spesa al mercato; niente può togliermi dalla testa che forse, in una sua vita precedente, sia stata un rinoceronte. E dulcis in fundo la nostra casa era dirimpetto ai macelli, luogo di continue fonti di ossa, pezzi di cartilagine e frattaglie di vario tipo, da studiare, analizzare e ridisegnare...
Da grande avrei dovuto fare il contabile?
Con una esperienza pluriennale nella elaborazione di immagini scientifiche e naturalistiche per pubblicazioni e musei ho allargato le mie competenze con la realizzazione di diorama e modellati per esposizioni museali, oltre alla docenza di materie scientifiche ed artistiche in scuole e università.
Illustrare scienza è essenzialmente un'arte concettuale. Richiede la capacità di visualizzare e disegnare con l'occhio della mente per rappresentare immagini e concetti che non possono essere catturati con una fotocamera. È necessaria una conoscenza approfondita dell'argomento, così come la guida e l'approvazione degli esperti.
Il mio tavolo da disegno è grande, con un "taboret" su entrambi i lati che uso a volte per poggiare carta o materiale per dipingere, ma più spesso per libri. Quando disegno ho libri di consultazione aperti che mi sventolano intorno e li uso costantemente per ricontrollare l'accuratezza di ciò che sto concependo. A volte mi sembra di suonare un organo a canne, accedendo a più livelli di controlli mentre trasformo il pensiero in una immagine il più possibile chiara ed istruttiva.
Gran parte del mercato dell'illustrazione scientifica di oggi è dedicato all'educazione del pubblico, che si tratti di farmacoterapia, procedure chirurgiche o cure veterinarie. Trovo che questa sia una chiamata molto utile; l'essenza dell'illustrazione scientifica è l'educazione e la comunicazione, e le persone meritano di essere informate il più possibile sulle cure che stanno ricevendo.
l miei lavori sono per lo più rivolti ad un pubblico generico, quindi gli obiettivi primari che mi propongo sono due: le immagini devono essere intriganti e visivamente piacevoli, ma devono anche, e soprattutto, comunicare efficacemente dei concetti. Il mio mantra per questo tipo di lavoro è sempre stato "semplice ma non semplicistico": un disegno può essere semplificato ma onorare comunque la bellezza e la complessità della natura.